Descrizione
Questa cava rappresentava anche il luogo di transito per arrivare dalle campagne (sull’altopiano) alla città di Ragusa, infatti diverse trazzere e strade la collegavano alla città. Nella parte terminale della vallata Santa Domenica sono presenti delle tombe a grotticella di origine orientale, preziose testimonianze di storia e cultura. In questa cava si trovano alcuni piccoli ipogei funerari databili tra il IV ed il V sec. d.C., che rappresentano una parte della necropoli tardo romana di uno dei tanti villaggi che all’epoca occupavano i pianori della cave iblee. Sia lungo la vallata Santa Domenica che lungo la vallata Gonfalone sono presenti latomie realizzate intorno al ‘700 per l’estrazione della pietra. Successivamente le grotte ricavate vennero utilizzate come ricovero per animali, magazzini e anche per attività collaterali alla stessa estrazione della pietra, come la produzione di calce nelle "carcare" Altra chicca presente in vallata da non perdere, è la presenza di una vera e propria necropoli, risalente all’età del Bronzo. Percorrendo un piccolo sentiero che affianca il costone si possono osservare ben da vicino queste nicchie che riprendono un pò la forma degli antichi forni siciliani. E’ una sorta di camera scavata all’interno della roccia, nella quale non veniva deposto un solo defunto, ma più soggetti (anche fino a 40 e in funzione della grandezza e profondità!) disposti tutti in posizione fetale, uno a fianco all’altro. Questo tipo di sepoltura non era definitiva, spesso i vecchi defunti venivano tolti, spostati e rimpiazzati, per così dire con quelli nuovi.Testimonianza di queste tombe a grotticella o comunemente definite “grotticelle a forno” o “tombe a forno” in Sicilia, rappresentano il tipo di tomba più frequente sino alla colonizzazione greca. Le tombe a forno sono probabilmente di origine orientale, come indicherebbe il ritrovamento di tombe con queste caratteristiche in Palestina, nel Peloponneso e a Creta. L’apertura della tomba, veniva chiusa da un portello monolite spesso scolpito con simboli antropomorfi o simboli spiraliformi. La parete così “decorata” da tutte queste grotticelle ci accompagna lungo un piccolo sentiero ricoperto dalla tipica flora, tra scale e scalini, alla parte bassa di Ragusa, precisamente al Largo San Paolo, a Ragusa Ibla Testo di Giovanni Tidona