Percorso trekking

Cozzo Telegrafo

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Area di rinvenimento di materiali di età romanoimperiale; insediamento rupestre di età tardoantica e bizantina Grotta con tracce di frequentazione del Paleolitico Superiore; stazione mesolitica; area di rinvenimento di frammenti ceramici del Neoli...

Posizione

Sicilia
Sicilia, Italia

Coordinate

37.29161 • 15.13594

Stato

Verificato da Unny

Descrizione

Area di rinvenimento di materiali di età romanoimperiale; insediamento rupestre di età tardoantica e bizantina Grotta con tracce di frequentazione del Paleolitico Superiore; stazione mesolitica; area di rinvenimento di frammenti ceramici del Neolitico, Eneolitico, Bronzo Antico, Bronzo Medio, Bronzo Tardo; necropoli del Bronzo antico e insediamento preistorico; area di rinvenimento di ceramica greca arcaica; edicole votive di età greca; tracce di carraie; area di rinvenimento di ceramica romana; area di rinvenimento di ceramica bizantina. (A2). Sulla sommità, all’interno di una grotta, furono ritrovate ossa fossili. L’utilizzo di quest’ultima stessa come postazione militare ha determinato lo svuotamento da tutto il materiale presente all’interno e l’ampliamento della stessa cavità. I materiali rinvenuti attorno alla grotta comprendono: resti di fauna quaternaria (bos, equus, cervus, ecc.), frammenti di industria litica su selce e quarzite attribuibili al Paleolitico superiore, frammenti di ceramica impressa ed incisa, del Neolitico associati ad industria su selce ed ossidiana. Qualche frammento decorato a solchi incisi è stato attribuito ad età eneolitica. Altri frammenti fittili a decorazione dipinta in bruno sul fondo rossastro, appartengono all’età del Bronzo antico. Fu sede di uno stanziamento la cui presenza è confermata da una decina di tombe a grotticella scavate lungo i fianchi. Un solo frammento è stato attribuito al Bronzo medio. Il rinvenimento di ceramica a decorazione geometrica marrone su fondo grigio, attribuita alla facies di Cassibile, attesta la frequentazione del sito in età protostorica. Risulta segnalata inoltre la presenza di ceramica orientalizzante (VII sec. a.C.), ceramica ellenistica e ceramica romana (terra sigillata). La frequentazione fino ad età bizantina è attestata da frammenti di ceramica corrugata e dal rinvenimento di un follis di Anastasio I della zecca di Costantinopoli contromarcato sotto Eraclio. In età bizantina la grotta ebbe probabilmente funzione di oratorio. Alle pendici del Cozzo, sul versante meridionale, risultano segnalate tre tombe a grotticella del Bronzo Antico, anch’esse da riferire all’insediamento che doveva occupare la sommità di Cozzo Telegrafo. In prossimità di queste tombe furono segnalate, alla fine del XIX secolo, tracce di carraie antiche profondamente incise nel calcare, che si interrompevano sotto i terreni di un vicino agrumeto. Nella parete verticale di roccia, vicino alla quale si notarono le carraie, furono individuate sedici edicole votive (pinakes), di forma rettangolare e dimensioni variabili, attribuibili ad età ellenistica Il toponimo deriva dalla costruzione, nel 1858, del telegrafo elettrico. Prima il sito era indicato con il nome di monte Diavolopri o Diavolo d’opera, ed era ricordato per l’esistenza di una grande grotta scavata sul fianco. La tradizione agiografica vuole che qui siano stati trucidati nel III sec. i martiri cristiani, il che giustifica il riferimento all’opera del diavolo, conservato nel precedente toponimo. Bernabò Brea lo considera la sede dell’abitato relativo anche alla necropoli del vallone Maccaudo. Doveva essere un piccolo abitato fiorito fra l’VIII e il VII sec. a.C. sopravvissuto in età più tarda: sul pendio di Cozzo Telegrafo, al di sopra della strada pedonale, vi sono infatti le edicolette votive confrontabili con quelle delle latomie di Siracusa e Akrai. Durante l’ultima guerra il sito ha accolto una postazione militare. Fonte La Sicilia in rete Durante la seconda guerra mondiale l'altura di Cozzo Telegrafo è stata un importante sito strategico militare per via della sua posizione dominante. Oltre ad ospitare un centro di comunicazione per la presenza di un telegrafo, da cui prende il nome, esso era difeso da diverse casematte collegate attraverso cunicoli da un bunker sotterraneo che forniva il necessario supporto logistico. La base di Cozzo Telegrafo fu uno dei luoghi di un duro scontro tra le forze inglesi e quelle italiane. Tracce di questa battaglia sono ancora visibili attraverso fori di proiettile e scoppi di granate. Fonte Sicilia fotografica.